mercoledì 4 dicembre 2019

Videoregistrare lezioni in aula, colloqui, videolezioni (video e audio)

Ho avuto uno scambio di email con una persona che stava cercando della attrezzatura economica per la videoregistrazione di lezioni in aula e colloqui. Questo discorso può valere anche per la videoregistrazione di videolezioni.

Il budget era di 300 euro, che mi appariva un po’ limitato per l’obiettivo prefissato, anche perché una condizione era che il materiale avrebbe dovuto essere acquistato nuovo.

L'audio è un fattore importante

Un fattore per me molto importante è la possibilità di registrare un buon audio, cosa che richiede che il microfono - o i microfoni - siano del tipo giusto e posti vicino alle fonti che intendiamo registrare, tenendo conto che le foto/videocamere economiche dispongono solo del microfono interno.
Per registrare colloqui può essere adatta quasi qualsiasi videocamera, perché in genere si svolgono in un ambiente non rumoroso e la videocamera può stare vicina alla scena da riprendere.
Per registrare lezioni in aula la videocamera in genere è distante dal docente. Affidarsi al microfono interno non garantisce buoni risultati per via di rumori esterni, brusii, ambienti dalla cattiva acustica…

Alcune opzioni per ottenere un video e un audio sufficienti

Per riuscire a registrare un video e un audio confortevoli ho riflettuto su varie possibilità:
-          usare una videocamera economica per il video e un registratore digitale per l’audio (che può essere indossato dal docente o posto vicino alla fonte del suono; successivamente - usando un software di editing video - unire audio e video;
-          usare una videocamera già dotata di ingresso audio esterno, per poter collegare un microfono/radiomicrofono (ma anche di più all’occorrenza) e registrare l’audio insieme al video;
-          usare un computer (un portatile, per esempio) già in nostro possesso, con un software di registrazione tipo OBS, una webcam USB esterna e un microfono esterno;
-          usare un cellulare/tablet con un microfono esterno o con un radiomicrofono (connettere un radiomicrofono a un cellulare/tablet può richiedere qualche accorgimento;
-          usare una fotocamera (che registri anche video) dotata di presa per microfono esterno.

Registrare l’audio a parte e eseguire il montaggio in seguito può essere un po’ laborioso. Per l’audio sarebbe idoneo un registratore tipo lo Zoom H1n (90 euo) ma potrebbe anche essere usato un cellulare, cosa un poco più complicata, a mio avviso, e dai risultati inferiori.
Anche usare un PC con videocamera esterna e microfono esterno non è una cosa immediata. Potrebbe andare bene a chi è pratico, e a chi possiede già questi apparecchi ma non è per tutti.
Usare un cellulare potrebbe avere il vantaggio che il cellulare lo abbiamo già, ma se si vogliono girare video lunghi bisogna tenere alimentato il cellulare e avere abbastanza spazio di memoria. Inoltre, se il cellulare non ha ingresso jack occorre una interfaccia audio (che però permetta anche di tenere carico l’apparecchio).
L’ipotesi di una fotocamera (con presa audio) in grado di registrare video potrebbe avere senso per chi ne possiede già una, ma certe fotocamere registrano video solo per durata limitata, occorre verificare. Se non si possiede già qualcosa di adatto, direi che è meglio puntare su una videocamera.
Una videocamera che consenta di registrare da subito sia l’audio che il video mi pare quindi che sia la soluzione più diretta al problema, in particolare se si vuole che l'apparecchio faccia tutto da solo, senza assistenza. 

Importanza del video

Il questo tipo di registrazioni la qualità video direi che ha una importanza reltiva, nel senso che una videocamera normale può già dare risultati buoni. Non serve una videocamera 4K. Una Full HD (1920 x 1080) va benissimo, e basterebbe anche una HD (1280 x 720), ma sulle cose nuove il Full HD è la norma.
Se la videocamera viene anche manovrata in certe occasioni, allora una caratteristica utile è che abbia lo zoom a velocità variabile (poter zoomare lentamente o velocemente spostando poco o tanto la levetta).

Un ingresso audio esterno è necessario

Occorre invece che la videocamera abbia un ingresso audio esterno, per poter connettere un microfono (o due, essendo stereo) esterni.
In caso fossero necessari più microfoni si potrebbe in seguito ricorrere a un mixer. Alcuni sono essenziali e possono essere montati sulla slitta della videocamera.

Occorre poter alimentare esternamente la videocamera

Se si vuole registrare per ore senza preoccuparsi che la batteria si scarichi, occorre che la videocamera possa essere alimentata via USB o da alimentatore.
Se è possibile via USB e non è conodo restare connessi alla corrente si può facilmente usare un power bank di capacità adeguata.
Se va bene stare connessi alla presa di corrente, allora si potrà usare l'alimentatore della videocamera stessa (in genere ne hanno uno).
In genere si può ricorrere anche a una "batteria fittizia", che si installa nel vano batteria della videocamera ma è connessa via cavo a un alimentatore o a un power bank.
Videocamere professionali (fuori dal nostro discorso per motivi di budget) hanno prese standard per l'alimentazione da batterie esterne.

Possibili videocamere adatte

Ci siamo orientati sulla ricerca di una videocamera - nuova - con ingresso audio. Questa condizione ha portato a escludere una buona fetta di prodotti.
Abbiamo però individuato alcune videocamere Sony, quali la HDR-CX625 (nei giorni del Black Friday veniva venduta su Amazon a 299 euro, poi tornata a oltre 400), ma anche la HDR CX450 (ora a 338 euro su Amazon), HDR-CX455, HDR-CX485, HDR-CX675, HDR-PJ675
Ho provato a cercare anche prodotti Canon, Panasonic, JVC ma ho avuto difficoltà a individuare qualcosa con microfono esterno e con costi intorno ai 300 euro, quindi abbiamo fissato l’attenzione sulle Sony.

Le Sony hanno di buono anche una ottica con 26,8mm (equivalenti) di focale minima, che permette di inquadrare scene un po’ più ampie delle ottiche da 30mm che ho trovato spesso in altre marche. Questo trovo sia un utile vantaggio se si lavora in ambienti ristretti.
Inoltre sono comandabili via Wi-Fi e dispongono di touch screen per facilitare le scelte del menu e certe funzioni di messa a fuoco.
Credo che tutti quei modelli abbiano lo zoon a velocità variabile.
Registrano su scheda SD (la norma ormai), il che rende agevole il trasferimento su computer.

Una alternativa, la Sony HDR-MV1

In alternativa avevo indicato la Sony HDR-MV1, una sorta di “action cam musicale”, ovvero una videocamera con ottica grandangolare fissa, tipo quella delle action cam (copre un angolo orizzontale di circa 120° e posta in un angolo riesce a inquadrare tutte le quattro pareti di un ambiente). La HDR-MV1 ha due microfoni incorporati che le permettono di registrare in stereo con un dettaglio del suono eccellente. Inoltre ha un jack di ingresso audio e uno di uscita per cuffia. Ha uno schermo a colori ma fisso sul fianco della camera. Può essere comandata a distanza via cellulare, che in questo caso fa anche da monitor, oppure con un comando remoto da polso Sony (opzionale) che fa anche da mini monitor.
La HDR-MV1 può essere alimentata via USB ma solo se si usa un cavo per sola ricarica (non un cavo USB dati, altrimenti la camera si mette in modo “Memoria di massa”).
La HDR MV1 può avere senso se non c’è una persona che possa gestire la videocamera, allora l’ottica fissa grandangolare riprenderà tutto l’ambiente, anche se con poco dettaglio, e già con i microfoni interni può fare un buon lavoro di cattura del suono. Potrebbe essere molto adatta anche per registrare colloqui. Per registrare videolezioni, il grandangolo potrebbe essere un po’ eccessivo ma credo sarebbe ancora fattibile.

Un po' simili alla HDR-MV1 ci sono anche prodotti della ZOOM, come lo ZOOM Q4 e il Q8 che hanno un buon audio ma a livello di video il Q4 lascia a desiderare mentre il Q8 non lo conosco ma non ho grandi aspettative.
La HDR-MV1 si comporta molto bene con l’audio e ha anche una buona immagine.

Scelta la Sony HDR-CX625 o similare

Dato che in alcuni casi la videocamera avrebbe potuto essere presidiata, allora avere anche uno zoom aveva senso, e la scelta avrebbe portato a videocamere tipo la HDR-CX625.
Nel caso dei colloqui il solo microfono interno potrebbe andare bene ma difficilmente potrebbe dare un buon risultato nella registrazione di una lezione in aula. Nel caso dell’aula va considerato anche l’uso di un microfono esterno portati via cavo nei pressi del docente o un radiomicrofono, indossato dal docente stesso.

Nota sulle finte-videocamere cinesi

Durante la ricerca abbiamo considerato anche delle “videocamere” (dei giocattoli o poco più) con “microfono esterno” e “zoom digitale” a prezzi intorno ai 100 euro, ma attenzione, quelle sono praticamente dei giocattoli dalla qualità verosimilmente molto scarsa. Non le ho provate ma la mia idea è che 300 euro su Sony sono soldi ben spesi, 100 euro per una di quelle cose, sono soldi quasi buttati. Comunque, se sono spedite da Amazon e si ha del tempo per fare delle prove se ne può ordinare una per metterla alla prova e se questa non dovesse soddisfare, restituirla con pochi clic entro 30 giorni.
Io mi terrei alla larga da prodotti simili.

La camera e gli accessori

Abbiamo così deciso di puntare su una HDR-CX450 o sulla HDR-CX625

A questo punto occorrono degli accessori:
-          scheda di memoria
-          alimentatore o power bank
-          custodia
-          un treppiede
-          microfono o microfoni
-          luci

La scheda di memoria

Circa la scheda di memoria per quel tipo di videocamere va bene una SDXC C10 U3 (UHS 1). Una o due schede da 64GB o 128GB direi che vanno bene.
SDXC – SDXC indica “SD estesa”. Tutte le schede tra 64GB e 2TB sono definite SDXC e usano una formattazione exFAT. Per informazione le SD “semplici” vanno da 128MB a 2GB, le SDHC vanno da 4GB a 32GB. Ma attenzione, per schede SDXC recenti si distingue tra “SDXC I” e “SDXC II”, oppure può essere riportato “SDXC UHS I” o “SDXC UHS II”; In questo caso per le videocamere di cui parliamo occorre scegliere “SDXC I” o “SDXC UHS I”. Le SD in versione “II” possono risultare più veloci ma solo su dispositivi che le supportano (sono SD con una doppia fila di contatti, quindi occorre dell’hardware specifico per utilizzarle appieno e non è il nostro caso).

C10 - Questo parametro rappresenta una classe di velocità ma in realtà sarà implicito nel parametro U3. La velocità in scrittura delle SD precedenti al 2009 era espressa con la classe C da 1 a 10; C10 rappresentava una velocità di 10MB al secondo.

U3 – U3 indica una velocità di almeno 30MB/s.
In epoca più recente, alcune schede SD riportano anche la classe V (V6, V10, V30, V60, V90). V30 o superiore andrà bene, dove anche V30 indica 30MB/s ed è adatto anche a videocamere 4K. V60 o V90 sono adatte a registrazioni a 4K/8K anche a frame rate elevati.

In ogni caso meglio evitare le “SDXC II” o “UHC II” perché la velocità dichiarata non varrebbe per le videocamere Sony indicate.

Alimentatore o power bank

Per lunghe registrazioni è utile alimentare la videocamera dall’esterno. Queste Sony possono essere alimentate attraverso il proprio alimentatore oppure attraverso la porta USB, quindi con un power bank o con un qualunque caricatore USB.

La custodia

Anziché una custodia per la sola videocamera, può avere senso una custodia in grado di contenere anche gli accessori, in modo da avere tutto l’occorrente un un unico posto (videocamera,  alimentatore, cavi, microfoni, batterie.

Il treppiede

Parlando di treppiedi occorre distinguere tra treppiedi fotografici e treppiedi per video.
I treppiedi fotografici hanno talvolta una testa a sfera che permette di inclinare la fotocamera a destra o sinistra, per scattare foto orizzontali, verticali o a qualunque angolazione. Questo tipo di testa non è indicata per una videocamera. Per una videocamera occorre una testa che permetta di orientare solo in senso orizzontale (pan) oppure verticale (tilt).
Inoltre, per la fotografia, anche se il meccanismo cigola durante i movimenti di posizionamento non ha importanza mentre per il video, un movimento incerto o rumoroso è controindicato. Per questo si usano le cosiddette “teste fluide”. Ovviamente ce ne sono di tanti tipi e qualità. Eviterei teste in plastica, che difficilmente sarebbero “fluide”.
Dato che la testa per video si muove solo in orizzontale o verticale è importante che la videocamera sia “in piano”. Se il treppiede poggia su una superficie non proprio piana, occorrerà agire sulla lunghezza delle gambe per porre in piano il movimento ma può convenire dotarsi di un treppiede “con culla sferica”, che permette di compensare comodamente errori di inclinazione.
Quindi un treppiede con testa fluida (in metallo) e culla sferica.
L’altezza minima e massima del treppiede può essere importante. Occorre tenere presente che ove possibile la videocamera dovrebbe riprendere il proprio soggetto "in orizzontale", senza dover puntare verso il basso o verso l'alto, per evitare che l'ambiente appaia deformato, quindi il supporto dovrebbe consentire di porre la videocamera alla altezza necessaria. Ma potrebbe essere utile a volte che la videocamera possa stare in una posizione elevata, se ci sono ostacoli davanti.
La altezza minima in genere non è un problema. Se si devono fare riprese di persone sedute si vorrà inquadrarle frontalmente con la videocamera ad altezza del viso (100-120cm) o più in basso se l’inquadratura comprende anche il corpo della persona.
L’altezza massima va considerata in caso di ostacoli tra la videocamera e il soggetto. In un’aula, se la videocamera è in fondo alla sala potrebbe dover essere tenuta al di sopra delle teste dei partecipanti.
In genere i treppiedi arrivano facilmente ai 150-155cm, altri intorno ai 170, altri anche a 2m. Per una lezione in aula potrebbe essere adatto porre la videocamera all'altezza della lavagna o del docente che sta su una pedana.
Si trovano treppiedi con testa fluida intorno ai 100 euro o anche meno. Non saranno di qualità particolare ma credo potrebbero andare bene allo scopo di contenere i costi.

Il dolly, perché no?

Una ulteriore opportunità per il treppiede è il dolly, vale a dire un carrellino su rotelle sul quale si può montare il treppiede, in modo da poter muovere il treppiede con la videocamera durante la ripresa. Un dolly economico sta intorno ai 35-40 euro.

Microfono/microfoni/radiomicrofoni

Nel caso di un colloquio, la videocamera può stare a circa uno-due metri dalle persone interessate e se il materiale non deve essere pubblicato il microfono interno della videocamera può essere sufficiente.
Se si trattasse di un video da pubblicare, tipo una videolezione, è meglio avere un microfono vicino a chi parla. Potrebbe essere un microfono da tavolo, o un microfono da cravatta, o un microfono a archetto.
Un microfono da tavolo buono, collegabile direttamente alla videocamera sarebbe l’Olympus ME-31 (circa 120 euro); questo microfono è direzionale e risente poco di rumori ambientali che non provengano dalla direzione verso cui è puntato.
I microfoni da cravatta o a archetto sono particolarmente comodi se usati in modo “senza fili”, con un kit radiomicrofono. Ma gli stessi microfoni possono anche essere connessi direttamente alla videocamera, se dispongono di un connettore jack TRS o utilizzando un adattatore se hanno connettore diverso.

Nel caso di lezioni d’aula, dove la videocamera può essere distante dal docente, usare un microfono via cavo complica le cose. Una buona soluzione può essere un radiomicrofono.
Molti radiomicrofoni economici usano la banda di frequenze UHF, la stessa banda che è utilizzata dal digitale terrestre e per la mia esperienza la possibilità di interferenze rende questi microfoni poco affidabili.
Da un po’ di tempo, per questo motivo io faccio uso dei kit Rode RodeLink e Rode NewsShooter, che operano in digitale sui 2,4GHZ, nella gamma di frequenze del Wi-Fi. Le unità di questi kit lavorano per una decina di ore con una coppia di batterie AA (io uso le ricaricabili).

Utilizzo anche il Rode Wireless GO, un kit che ha trasmettitore e ricevitore di dimensioni molto ridotte; si comporta bene ma ha la caratteristica di avere batterie ricaricabili incorporate. Dopo circa 4 ore di uso occorre ricaricare le unità perché le batterie non possono essere sostituite. È possibile alimentare le unità via USB ma se il trasmettitore viene indossato occorrerebbe anche far indossare un power bank con un cavo USB.

Nella videocamera occorrerà regolare il livello dell’ingresso audio in modo che l’audio registrato sia al giusto livello.

Luci (possibilmente silenziose)

Se nell’ambiente in cui si fanno le riprese l'illuminazione è irregolare o scarsa, per esempio ha finestre dalle quali entra il sole e altre parti in ombra, oppure di sera è illuminato malamente, il risultato del video potrebbe essere scarso.
Si può considerare di utilizzaaermolto utile disporre di luci.
Per le lezioni d’aula io uso illuminare artificialmente la scena con luci LED; uso delle luci orientabili e in genere le proietto contro il soffitto bianco per avere una illuminazione diffusa e non fastidiosa.
Io attualnmente uso un Aputure LS120D e un Litepanels Astra, ma non sono economici 800-900 euro).
L'aputure è molto pratico ma ha il neo di fare un rumore un po' maggiore del Litepanels. Si tratta di una piccola ventola, tipo quella di un portatile, che però un poco si nota nell'ambiente.
Anche il Litepanels ha una ventola ma quasi inudibile.
Dei pannelli a LED senza ventola sarebbero adatti ma a pari potenza sarebbero un po' più voluminosi.
Dipende se occorre spostarli ogni volta o se possono stare nell'ambiente.
Simili agli Aputure ma di qualità probabilmente inferiore, sono i Godox. Non li ho provati, immagino siano più rumorosi e vedo che hanno un supporto meccanicamente meno curato.

Per ora è tutto, pubblico e semmai integrerò all'occorrenza.

mercoledì 6 novembre 2019

Disattivare l'immagine di apertura di Windows 10

"Ti piace questa immagine?" mi veniva chiesto ogni volta che una immagine eccessivamente colorata  veniva proposta alla apertura di Windows.
Ho provato a dirgli che le immagini non mi piacevano, sperando che almeno cambiasse stile, ma nulla.
Alla ennesima immagine stracolorata di isola con mare con cielo ho cercato una via per liberarmi di questa noia. Annoto qui per futura memoria.

Si può sostituire l'immagine gentilmente offerta da Windows con altro.

Si prema il tasto Windows + "i"
-> Personalizzazione
-> Schermata di blocco

Per facilitare la ricerca di questo post:
"Rimuovere immagine di avvio Windows 10"
"Eliminare immagine all'avvio di Windows 10"
"Schermata di blocco Windows 10"

mercoledì 27 marzo 2019

Sony EVI-HD1 e "DISPLAY INFO OFF" (o OSD)

Un breve post che potrebbe servire ai possessori di una videocamera PTZ Sony EVI-HD1.
Ho cercato in internet per risolvere questo piccolo mistero e stranemente non ho trovato nulla (speravo di trovare un forum o qualche altro posto dove qualcuno avesse lamentato il fatto che commutando da una posizione all'altra, sulla immagine comparisse "RECALL ...: OK" o "PRESET ...: OK" per alcuni secondi.
.
La EVI.HD1 è una videocamera PTZ (Pan Tilt Zoom) che può essere comandata con telecomando a infrarossi o controllo remoto via cavo.
Può memorizzare e richiamare sei diverse "posizioni". Per posizione non si intende solo la posizione X, Y e lo zoom ma anche vari altri parametri del menu che possono essere configurati prima di salvare la posizione stessa.
Una cosa che accadeva è che ogni colta che veniva salvata o richiamata una posizione, sulla immagine video compariva per alcuni secondi una scritta, a conferma della operazione avvenuta.
Nel menu esiste una voce "DISPLAY INFO", settabile a "ON" e "OFF" ma se provavo a impostarla su "OFF", alla prima operazione di set o recall il messaggio compariva ugualmente e accedendo al menu ritrovavo l'impostazione su "ON".
Oggi, a pagina 13 del Technical Manual (si trova in internet), vedo una tabella che indica le impostazioni che vengono salvate quando si registra un preset.
Dei sei preset impostabili, solo il primo salva 26 impostazioni (tra cui "DISPLAY INFO") mentre gli altri cinque ne registrano solo 18.

Finalmente sono riuscito a impostare a OFF il DISPLAY INFO e a far sì che venga mant
enuto
La procedura è questa:
- Impostare la posizione della videocamera e le configurazioni di menu desiderate (compreso il "DISPLAY INFO").
- Memorizzare (da telecomando o da comando via cavo) il preset n. 1.
- Spegnere la videocamera (con il preset 1 attivo).

In questo modo, alla riaccensione successiva l'impostazione DISPLAY INFO viene mantenuta a OFF e anche richiamando altri preset i messaggi sull'immagine non vengono più presentati.

lunedì 25 febbraio 2019

Unicef (e altri enti) porta a porta con i dialogatori


Suona il campanello, fuori dalla porta dell'appartamento una ragazza con una pettorina azzurra e dei fogli in mano. La pettorina dà una idea di "professionalità", penso possa essere un portalettere, anche se avrebbe prima suonato dalla strada.
Chiedo "Chi è?" e mi risponde qualcosa, che in fondo non mi interessa.
Apro la porta e leggo UNICEF sulla pettorina, immagino sia una incaricata di Unicef (e immagino volontaria) che vuole ottenere una donazione.
La ragazza si presenta, si interessa di come sto (anche eccessivamente), chiede il mio nome.
Mi porge un foglio plastificato (più o meno un formato A3 piegato in due). Dò occhiate alle facciate del foglio che riportano per lo più foto di bambini presumibilmente collegate alla causa per cui lei è qui mentre lei mi parla. Ci sono foto e testi che in realtà non guardo o leggo. Nell'ultimo risvolto ci sono delle foto con delle cifre indicate.
Lei mi parla di una emergenza in Bangladesh riguardo a delle bambine di 7-8 anni che vengono rapite per fini esecrabili, ma lei non è qui per rovinarmi la giornata. Immagino infatti che abbia un fine, anche economico.
Lei non è qui per chiedere soldi, non sia mai, ma per proporre una adesione a un piano di versamenti mensili. Raccoglierebbe solo i miei dati e poi tra uno o due mesi partirebbe il prelievo automatico. Si può cessare in qualunque momento, basta chiamare il numero indicato lì.
Le dico che non desidero essere del gioco e che ora che sono stato informato della emergenza potrò raccogliere informazioni e eventualmente donare direttamente a Unicef.
Lei sembra non considerare molto quanto ho detto perché prosegue.
Mi dice che "tutti nel vicinato" stanno partecipando e solo così si può avere una azione importante.
Mette in gioco il "buon cuore".
Le dico che non è cosa.
Mi chiede di spiegarle perché non intendo aderire, sembra interessata (anche perché altrimenti non può provare a smontare le obiezioni).
Le dico che non amo il porta a porta. Lei si dichiara d'accordo, sostenendo che però è un modo per entrare in contatto con la gente. E su questo posso convenire.
Ancora qualche scambio di parole sulla porta mentre noto che lei si è posta appoggiata allo stipite rispecchiando la mia posizione. Starà usando una tecnica di persuasione in modo consapevole? Penso di sì ma appoggiarsi allo stipite mi pare un po' troppo sfrontato.
la informo che preferisco non impegnarmi in questo senso. Lei pare sminuire il senso dell'impegno, che sarà mai? un caffè (al giorno), una pizza...
Ci mette di nuovo in mezzo il buon cuore, sempre in modo gentile, si capisce che sono di buon cuore perché le ho aperto... Mi mostra il modello da compilare con i miei dati dove c'è perfino un numero progressivo che sarebbe solo per me (wow!).
Un "No grazie" chiude la faccenda, Mi saluta con un "...gentilissimo" (va beh che non l'ho trattata male, però rispetto al suo obiettivo non sono stato molto collaborativo).

Più o meno è andata così, per come ricordo lo svolgersi.

Cercando informazioni su una emergenza Unicef o notizie riguardanti tratte di bambini in Bangladesh non trovo nulla di specifico, neanche sul sito di Unicef.
Cerco "Unicef porta a porta" e apprendo che da anni i grandi enti di beneficenza si avvalgono di "dialogatori" che operano nelle piazze, davanti ai supermercati ecc. Trovo anche qualche informazione sul porta a porta.

Insomma, pare trattarsi di ragazzi pagati (poco) per stipulare dei contratti di sostegno verso questi grandi enti.
Questi dialogatori non dipendono dagli enti ma sono arruolati da normali agenzie di marketing e usano i normali metodi usati dai venditori di altro tipo.

Mettendo insieme le cose:
- la pettorina (fa pensare a un volontario che dedica il suo tempo a una causa),
- la causa raccapricciante dei bambini rapiti,
- l'emergenza (si può fare qualcosa se si agisce subito, insieme a "tutti gli altri" che stanno rispondendo),
- le tecniche di vendita utilizzate (anche i volontari potrebbero avere una formazione da venditore),

Non mancano di sicuro le cause per cui si può aiutare il prossimi ma ho il sospetto che l'emergenza che mi è stata presentata sia inventata.
Comprendo che anche gli enti di beneficenza cerchino modi per finanziarsi ma usare, anche se non direttamente, dei "venditori" è una cosa che "mi stona". D'altro canto se si attende che le donazioni arrivino da sole, può diventare difficile tirare avanti.

Non conosco direttamente Unicef ma ritengo possa essere un valido ente umanitario in grado di impiegare bene il denaro donato. Affidandosi a "mercenari" però si mette sul piano delle compagnie telefoniche o dell'energia elettrica.
Forse la cosa che mi piace di meno è il tentativo di apparire chi non si è e di manipolare il prossimo con notizie che non trovano conferma.